Olio motore: tutto quello che c’è da sapere su rabbocco e cambio

Olio motore: tutto quello che c’è da sapere su rabbocco e cambio

E’ davvero superfluo il controllo del livello tra i tagliandi? Facciamo chiarezza sul consumo e sul cambio dell’olio motore.

Il controllo periodico del livello dell’olio motore è una delle poche incombenze rimaste per l’utente medio di un’auto moderna. Tuttavia, aprire soltanto il cofano della propria auto è diventato per molti guidatori un vero tabù e ben pochi automobilisti provvedono autonomamente a tale semplice verifica visiva e all’eventuale rabbocco, salvo poi allarmarsi al tagliando perché manca parecchio olio. Su varie auto di ultima generazione il livello dell’olio si controlla velocemente dal display della strumentazione ma spesso neanche questa comodità viene utilizzata regolarmente. E’ corretto un modesto consumo d’olio e gli intervalli per i cambi d’olio canonici sono adeguati? Dopo quanti chilometri andrebbe sostituito per preservare l’usura delle parti più stressate? Permangono sull’argomento svariati luoghi comuni e parecchia disinformazione che cercheremo di chiarire.

LUBRIFICA E RAFFREDDA

Lo scopo principale dell’olio motore è quello di aderire, grazie alla sua viscosità, alle superfici degli organi in movimento onde eliminare il dannoso attrito secco metallo-metallo sostituendolo con l’attrito fluido che avviene tra le molecole dell’olio che scorrono le une sulle altre formando un velo protettivo. A questa funzione principale si aggiunge quella non meno importante di raffreddamento poiché l’olio, messo in circolazione sotto pressione da apposita pompa, trasferisce il calore dalle parti più calde del motore agli scambiatori di calore.

QUANDO CAMBIARLO?

Ormai da alcuni anni le Case prescrivono tagliandi con relativi cambi olio, ogni 15 mila, 20 mila o 30 mila km a seconda dei modelli. Ovviamente, ciò non solleva l’utilizzatore dal periodico controllo, almeno mensile, del livello olio tra un tagliando e l’altro. Su alcune auto di recente progettazione, l’astina di controllo è assente e i cambi d’olio sono segnalati in anticipo rispetto a tali scadenze sul display della strumentazione, tenendo conto (in particolare sulle diesel con filtro antiparticolato, scopri qui come funziona) delle condizioni e del livello dell’olio. Quindi, nei casi di eccessiva diluizione del lubrificante con gasolio incombusto (la tolleranza max. è di circa il 7-8% di gasolio disciolto) è necessario procedere alla sostituzione dell’olio motore anche se anticipata. Negli ultimi anni, non di rado le scadenze chilometriche prescritte dai costruttori per i cambi d’olio si possono rivelare ottimistiche, specie per le motorizzazioni diesel. Ciò accade per la generale tendenza a ridurre, almeno sulla carta, i costi della manutenzione ordinaria per motivi di marketing. In realtà, la casistica dimostra che anticipando il cambio olio/filtro rispetto ai lunghi intervalli previsti, si può allungare la vita del motore e spesso si evitano, nel tempo, guasti gravi e costosi (turbine, catene di distribuzione, bronzine). D’altra parte, basta osservare in qualunque motore diesel come l’olio diventi presto nero dopo poche migliaia di km a causa dei prodotti carboniosi della combustione che restano disciolti nel lubrificante. Figuriamoci dopo 20 o 30 mila Km ed a percorrenze ancor più elevate nei casi di trascuratezza. Gli oli motore sintetici di eccellente qualità di ultima generazione non possono fare miracoli.

MORCHIE IN AGGUATO

L’inevitabile degrado che l’olio motore subisce dopo considerevoli percorrenze deriva dal notevole stress termico cui è sottoposto all’interno del motore (ripetuti cicli di riscaldamento-raffreddamento) e dall’ azione inquinante dei residui carboniosi, degli idrocarburi incombusti e dell’acqua di condensazione che attraverso la camera di combustione trafilano dai cilindri (specie a motore freddo o in rilascio) andando progressivamente a contaminare la carica d’olio. Con frequenti rabbocchi di olio non conforme alle specifiche previste o lasciando il motore con il livello olio troppo basso, si possono formare morchie e lacche che tendono ad ostruire il circuito di lubrificazione e a depositarsi sugli organi meccanici con gravi danni per il motore (vedi foto di un motore che a scopo di ricerca non ha mai ricevuto alcuna manutenzione per diverse centinaia di migliaia di chilometri). Oltretutto, come abbiamo visto, la presenza di tali elementi inquinanti può falsare il reale consumo d’olio poiché il livello misurato in coppa sarà in apparenza regolare o addirittura superiore al livello max.

CONSUMO DELL’OLIO VARIABILE

E’ un parametro estremamente variabile a seconda del tipo di motore e dell’uso cui è sottoposta la vettura e del tipo di olio utilizzato. I propulsori delle moderne auto di serie di piccola e media cilindrata, se in buone condizioni in termini di usura, evidenziano consumi assai ridotti se sottoposti ad uso normale (intorno ai 50- 80 cc x 1000 km) mentre su motori di grossa cilindrata o caratterizzati da alti regimi di rotazione o raffreddamento ad aria, i consumi di lubrificante possono essere superiori ma non esorbitanti. In base agli attuali standard si può arrivare, in certi casi (motori di alte prestazioni), a consumi massimi dell’ordine di 1 litro x 1000 km o poco meno.

OCCHIO AI MANUALI USO E MANUTENZIONE

Ma l’automobilista, in caso dubbio, come fa a conoscere il consumo d’olio specifico d’olio della propria auto? Anche in questo caso non esiste uniformità di vedute né di informazione tra le Case costruttrici. Alcuni marchi (ad es. quelli tedeschi) indicano nei manuali uso e manutenzione il valore massimo accettabile (in genere abbastanza alto) del consumo d’olio anche come forma di autotutela per eventuali contestazioni. Altre Case si limitano a spiegare che un certo consumo d’olio è normale, varia in funzione dello stile di guida e dei percorsi ed è maggiore nel periodo di rodaggio (in genere i primi 4000-8000 Km). In vari manuali uso e manutenzione è indicata la differenza in volume tra il livello massimo e il minimo (vedi le tacche nell’immagine allegata) che in genere varia da ½ litro a 1 litro, per cui è facile regolarsi nel caso sia necessaria un’aggiunta di lubrificante (di pari viscosità SAE e specifiche (vedi manuale d’uso e confezione da tenere di scorta). E’ opportuno precisare che la quantità di olio contenuta nel motore è espressa in litri, le confezioni di olio in commercio sono in litri, così come il consumo specifico x 1000 Km. Quindi usare il Kg come unità di misura, come capita di sentire, non ha molto senso e induce in pericolosi fraintendimenti, nonché errori, considerando che 1 litro di olio motore pesa meno di un kg.

Fonte: www.sicurauto.it