Cosa c’è da sapere sui freni a disco

Cosa c’è da sapere sui freni a disco

I freni a disco sono dispositivi meccanici che permettono di arrestare l’auto in maniera efficace e sicura.

Freni a disco: come funzionano

I freni a disco sono costituiti da un disco in ghisa o acciaio vincolato alla ruota, che viene frenato da un sistema a pinza che spinge contro di esso una coppia di pastiglie.

Queste ultime, costituite da materiale che genera attrito, premono il disco da entrambi i lati, come una tenaglia, e provocano il rallentamento e l’arresto delle ruote, a seconda della pressione effettuata dal conducente sul pedale del freno.

I freni a disco, posizionati solitamente all’interno della ruota, vengono azionati mediante un impianto idraulico (impianto frenante) che, tramite la variazione di pressione del particolare liquido al suo interno, imprime alle pastiglie una spinta direttamente proporzionale alla forza esercitata sul pedale.

I freni a disco sono un’invenzione relativamente recente e sono stati montati per la prima volta di serie su un’automobile ne 1955: prima venivano utilizzati esclusivamente freni a tamburo, costituiti da un cilindro rotante (il tamburo) e da uno o più ceppi realizzati in materiale d’attrito, le ganasce, che esercitavano una forza su di esso, frenandolo.

Rispetto a questi ultimi, i freni a disco presentavano molteplici vantaggi:

  • Offrivano una capacità frenante decisamente superiore.
  • Si usuravano di meno.
  • La forza di frenata rimaneva quasi immutata anche dopo azionamenti ripetuti, evitando il surriscaldamento delle varie componenti.
  • L’efficacia frenante su strade bagnate era nettamente superiore.

Per tutti questi motivi i freni a disco sono ormai montati di serie su quasi la totalità delle autovetture, garantendo agli automobilisti sicurezza ed alte prestazioni, a patto però di effettuare la periodica manutenzione.

 

Ogni quanto andrebbero controllati i freni a disco?

Affinché i freni funzionino a dovere, è importante sottoporli a controlli periodici, in quanto non sono eterni e, sia le pasticche che i dischi sono soggetti ad usura: quando si consumano, l’efficienza della frenata si riduce notevolmente, mettendo a repentaglio la sicurezza di automobilisti e pedoni.

Come regola generale:

  • Le pastiglie andrebbero cambiate ogni 30.000/40.000 km, e comunque quando il loro spessore diventa inferiore ai 2-3 mm.
  • I dischi andrebbero invece cambiati ogni 80.000 km, in linea di massima dopo aver sostituito due volte le pastiglie.

Detto questo, è comunque molto importante sottoporre la propria auto a controlli periodici in officina, dove i meccanici si sincereranno  dello stato di freni ed impianto frenante.

Ecco i “sintomi” che segnalano l’usura dei freni a disco (oltre alla spia luminosa posta sul cruscotto di moltissime auto):

  • Il pedale del freno risponde in modo anomalo.
  • L’auto in fase di rallentamento vibra.
  • I freni emettono un “sibilo” (le pastiglie sono progettate per emettere un fischio prima che siano del tutto consumate).
  • Il livello del liquido dei freni nell’impianto frenante diminuisce.

Qualora si manifestasse uno di questi problemi non esitate a recarvi in officina, dove provvederanno al controllo e all’eventuale sostituzione delle pastiglie o dei dischi (le prime costano poche decine di euro, i secondi un po’ di più, ma vengono sostituiti con meno frequenza): non temporeggiate, perché ne va della sicurezza vostra e degli altri!

 

Fonte: puntopro.it